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Fondocomit: un rapido aggiornamento

Care Amiche e cari Amici, come preannunciato dai Liquidatori del Fondo nel loro Comunicato del giorno 11 febbraio 2013, si profila, fra l'altro, un incontro con le “FONTI ISTITUTIVE” per dare attuazione alle sentenze della Corte di Cassazione.
Tali Fonti, secondo quanto stabilito dalla Legge sulla Previdenza Complementare, sono formate dal Datore di Lavoro ( La Banca/I Liquidatori) e dai Rappresentanti dei Lavoratori (Le Organizzazioni Sindacali).
Quando ho ricoperto l'incarico di Direttore del Fondo Pensioni Comit – dal '93 al '95 – vigeva la buona abitudine di invitare, a tali incontri, almeno un rappresentante della categoria dei Pensionati; dall'avvento di Banca Intesa, questa prassi è stata interrotta, per cui le nostre istanze possono essere rappresentate soltanto dalle Organizzazioni Sindacali.
Scusate la premessa un pò noiosa, ma è bene aver chiari i motivi che inducono la nostra Associazione a stringere contatti anche con i Rappresentanti del Personale in attività, per rendere esplicite ed evidenti le nostre istanze.
Questo abbiamo in fatto nei giorni scorsi, ragionando con alcuni Esponenti anche in vista di un incontro intersindacale che si terrà il 27 corrente, per trattare le questioni afferenti la vicenda del nostro Fondo.
Premesso che il Fondo, in ordine alle plusvalenze, ha sinora liquidato degli anticipi percentualmente diversificati a seconda della categoria di appartenenza, deve ora necessariamente passare alla stesura dello “stato del passivo”prima di proporre un nuovo Piano di Riparto.
E’ palese che, qualora nello “stato del passivo” non si dovessero ricomprendere tra i creditori le categorie già escluse nel precedente Piano di Riparto , ovvero non venissero considerati i gruppi e gli importi indicati nell’accordo Unp/Anpec, si rischierebbe di riportare il tutto al punto di partenza, come nel gioco dell'oca, rimettendo in moto la montagna di ricorsi, sentenze, controricorsi, lettere e controlettere sulle quali abbiamo speso invano gli ultimi cinque/sei lunghi anni.
Di qui la nostra insistenza e la nostra iniziativa orientata a coinvolgere tutte le parti interessate, perché non si imbocchi nuovamente la rischiosa strada dei contenziosi che non darebbe a nessuno alcun vantaggio, soprattutto se si tiene conto che potrebbe protrarsi per altri, diversi anni. Riprenderemo i contatti dopo l'intersindacale del 27 corrente. 
L'ideale sarebbe la stesura di un documento, sottoscritto dai Sindacati e dalle nostre Associazioni, atto a indicare le posizioni condivise, in maniera da agevolare definitivamente lo sblocco della liquidazione finale. 
Nel frattempo è costante anche la nostra pressione sui Liquidatori perché accelerino al massimo i passaggi opportuni, convinti che tali pressioni siano molto più efficaci di una valanga di lettere, tutte uguali, che stanno invadendo molte importanti scrivanie, con efficacia tutta da dimostrare.
Amici Comit – Piazza Scala
Sergio marini
Presidente Consiglio Direttivo
Milano, 21 febbraio 2013

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