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FONDO SANITARIO INTEGRATIVO DEL GRUPPO INTESA SAN PAOLO

Consiglio d’Amministrazione del 12 giugno 2020
Approvazione del progetto di bilancio al 31 dicembre 2019 da sottoporre all’Assemblea dei Delegati
L’andamento dell’esercizio
 

L’attuale preminenza della gestione finanziaria sul risultato d’esercizio

Sul risultato d’esercizio continua ad essere determinante l’andamento della gestione finanziaria. Nel 2018 la perdita sui titoli ammontava a 4,1 milioni di euro e aveva trascinato con se il risultato globale, portandoci via quasi la metà della quota differita. Il 2019 ha presentato invece un andamento dei mercati estremamente favorevole, talché gli utili scaturiti dal patrimonio investito ammontano a complessivi 8,3 milioni di euro, che affluiscono per 6,1 milioni alla gestione “Attivi” e per 2,2 milioni a quella dei pensionati.

Ovviamente non si può che essere soddisfatti del risultato ma, personalmente, resto del parere che una sana amministrazione del Fondo non può dipendere esclusivamente dalla rendita del patrimonio. Deve invece trovare equilibrio in un corretto rapporto fra contributi e prestazioni. Anche nell’esercizio corrente, infatti, la crisi nei mercati innescata dalla pandemia sta ancora producendo effetti negativi e dobbiamo solo sperare che il recupero iniziato nelle ultime settimane prosegua in misura tale da non dovere, l’anno prossimo di questi tempi, tornare a replicare le cattive notizie di un anno fa.

Va detto che, nel corso del 2019, sui criteri d’investimento del patrimonio erano state prese delle misure prudenziali che hanno attenuato le conseguenze dell’attuale calo generalizzato delle quotazioni. Tuttavia, il punto fondamentale che cerco di portare avanti insieme con diversi colleghi è di stabilire un meccanismo statutario che eviti che improvvisi sbalzi delle quotazioni si ripercuotano, a fine anno, sul risultato globale d’esercizio, ma vengano assorbiti da un fondo prudenziale appositamente costituito. L’ingente patrimonio accumulato deve essere una risorsa al servizio del Fondo e non viceversa.

Gestione Attivi - L’attività caratteristica

E’ migliorato il risultato della gestione assistenziale degli Attivi (contributi meno prestazioni) passato dai +4,7 milioni del 2018 a +5,6 milioni. E’ un segnale positivo, verosimilmente originato dall’ingresso di nuovi iscritti in conseguenza delle acquisizioni che hanno modificato il perimetro del Gruppo.

Gestione Attivi - Avanzo d’Esercizio

Aggiungendo al risultato del punto precedente l’utile finanziario ed altre voci minori del conto economico, la gestione dei dipendenti in servizio perviene ad un avanzo di euro 12,1 milioni. Di questi, 6,7 milioni vengono girati alla gestione Quiescenti come contributo di solidarietà e 5,4 milioni affluiranno a patrimonio.

Gestione Quiescenti - L’attività caratteristica

Il risultato della gestione assistenziale dei Quiescenti è strutturalmente negativo. Lo sbilancio fra contributi e prestazioni è stato nel 2019, di –7,1 milioni contro i -5,7 milioni del 2018.

Gestione Quiescenti - Avanzo d’Esercizio

Il risultato negativo della gestione assistenziale viene mitigato dagli utili finanziari e ribaltato dal contributo di solidarietà. La somma algebrica porta infine ad un avanzo di gestione di 1,8 milioni, che affluiranno a patrimonio. Ricordiamo che l’esercizio 2018 si era chiuso con una perdita di euro 4,5 milioni, coperti dalle riserve e da parte della quota differita.

Questo risultato consente invece l’integrale distribuzione della quota differita, che verrà messa in pagamento dopo il 30 giugno, data in cui si procederà all’approvazione del bilancio da parte dell’Assemblea dei Delegati.

Il Patrimonio

Dopo l’approvazione del bilancio da parte dell’Assemblea dei Delegati, il patrimonio del Fondo Sanitario avrà la seguente consistenza:

Euro  97,5 milioni in capo alla gestione Attivi

Euro  37,0 milioni in capo alla gestione Quiescenti.

Il patrimonio complessivo è di Euro 133,4 perché al consolidamento dei due dati precedenti vanno sottratti euro 1,1 milioni, quota residua di 2 milioni che erano stati, nel 2014, destinati alle campagne di prevenzione.

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La mia dichiarazione in Consiglio di Amministrazione

Siamo al secondo bilancio del nostro mandato e, al di là del risultato positivo dei conti, non ho motivi che mi inducano ad essere ottimista. Come amministratore ho la consapevolezza dei problemi esistenti e, dato che lo Statuto non mi fornisce i poteri per concorrere alla loro soluzione, sento quanto meno l’obbligo di elencare le misure che dovrebbero, a mio avviso, essere portate avanti da chi di dovere entro il corrente esercizio.

  • L’istituzione di un accantonamento che salvaguardi il risultato d’esercizio dalle fluttuazioni di valore del patrimonio investito. A tale accantonamento, costituito attingendo in proporzione al patrimonio delle due gestioni, ma mantenuto indiviso, si dovrebbe ricorrere, nei casi di necessità, per rettificare il risultato della gestione finanziaria anteriormente all’assegnazione dello stesso alle singole gestioni.
  • Una riforma della liquidazione delle prestazioni, che ne rettifichi la modalità di pagamento spalmata su due esercizi e condizionata al risultato di bilancio.
  • Il graduale allineamento delle due gestioni relativamente alla contribuzione dei familiari.
  • L’assicurazione formale, sancita statutariamente, che, ove le circostanze rendessero indispensabile l’adozione di restrizioni alle prestazioni, le misure concernenti la gestione quiescenti siano accompagnate da analoghi provvedimenti in quella del personale in servizio. I sacrifici, quando necessari, devono essere sostenuti dall’intera platea degli iscritti. Incrementare la differenziazione qualitativa e quantitativa dell’offerta prestazionale significherebbe, invece, avviare la gestione quiescenti verso l’estinzione.
  • La composizione di un tavolo di conciliazione relativamente alla vertenza della vecchia cassa, per porre fine, in via stragiudiziale, alla vertenza stessa, riunificando ì due patrimoni.

Credo che sia interesse di tutti noi mantenere l’integrità di questo presidio del welfare aziendale, che da diversi decenni e sino ad oggi ha accompagnato l’intera esistenza dei dipendenti del gruppo e delle aziende precedenti la sua formazione. L’esperienza di questi due anni mi fa ritenere che coloro che siedono a questo tavolo condividano questa necessità e alcuni fra di loro, in tutto o in parte, anche le misure sopra elencate. Le cose potranno migliorare se questo convincimento verrà trasferito sugli altri tavoli, quelli dove si decide. Per quanto mi riguarda, mi impongo un atto di fede e comunico il mio voto favorevole all’approvazione del progetto di bilancio al 31 dicembre 2019.

 

Conclusioni

L’esercizio 2019 si è chiuso positivamente, ma il cielo non è sgombro da nuvole. Il peccato originale della scissione delle gestioni lascia quella di noi pensionati in stato di cronica debolezza e assoggettata al contributo di solidarietà che, come sappiamo, viene corrisposto solo se trova capienza nel risultato d’esercizio della gestione Attivi. Nel 2019 è stato così, ma il trend di questi anni, con l’utilizzo sempre più marcato del Fondo Sanitario in sostituzione del Servizio Sanitario Nazionale, in conseguenza, soprattutto, delle difficoltà d’accesso tempestivo al servizio pubblico, porta tendenzialmente verso lo squilibrio strutturale e , prima o poi, occorrerà procedere a dei correttivi. Il mio intervento in Consiglio è indirizzato in questo senso e mi auguro che chi legge queste note si renda conto della complessità della situazione e di quanto sia indispensabile per me trovare alleati che sostengano la posizione della nostra categoria, della quale sono l’unico esponente su 19 consiglieri.

Attraverso le Associazioni terrò informati i colleghi pensionati sugli eventi futuri.

Buona estate a tutti, sperando nel ritorno ad una serena normalità.

Milano, 12 giugno 2020                                          Filippo Vasta

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