Care Socie e cari Soci,
Tassazione dell’assegno d’esodo
Ci riferiamo alla nostra precedente comunicazione del 6 giugno scorso relativa a quanto in oggetto.
Questo argomento, pur riguardando soltanto una piccola parte dei nostri Soci, ha rilievo anche per i numerosi ex colleghi posti in “esodo” da Intesa SanPaolo negli anni 2016 e seguenti. La nostra Associazione non poteva, pertanto, esimersi dall’affrontare la questione e dall’offrire assistenza ai nostri Soci interessati, nonché a tutti coloro che si iscrivono “ex novo”, sia visitando il nostro sito che consigliati da amici, ex colleghi ecc.
In merito all’argomento in oggetto, segnaliamo che il 22 luglio 2021 il Senato ha approvato in via definitiva, con modificazioni, il Decreto Legge 25 maggio 2021 n. 73 (Decreto “sostegni bis”).
La Legge di conversione del succitato decreto ha introdotto, all’art. 47 bis - secondo comma - una norma di interpretazione autentica delle disposizioni relative ai criteri di tassazione a titolo definitivo degli assegni d’esodo, interpretazione che esclude la possibilità, per gli uffici finanziari, di procedere alla riliquidazione dell’imposta applicata sull’assegno stesso.
Conseguentemente, l’Agenzia delle Entrate è tenuta a considerare nulli gli “avvisi bonari” a suo tempo emessi per la riliquidazione dell’imposta, inviati a coloro che hanno percepito gli assegni nel 2016 e nel 2017. Inoltre, coloro che hanno già provveduto al pagamento di una o più rate, o dell’intero importo di quanto richiesto possono, entro 48 mesi, fare domanda di rimborso, che dovrà essere aumentato, a cura della stessa Agenzia, degli interessi dovuti dal giorno dell’avvenuto pagamento a quello del ristoro.
Il modulo per la richiesta di rimborso (di cui trovate in allegato il facsimile) è recuperabile dal sito dell’Agenzia delle Entrate inserendo nel motore di ricerca “Agenzia delle Entrate – domanda di rimborso delle imposte dirette”.
Nei motivi per i quali si richiede il rimborso, si potrà scegliere l’opzione “ritenute subite erroneamente” ed inserire nelle motivazioni la seguente frase:
“L’interpretazione autentica della normativa fiscale che regola gli assegni d’esodo, inserita nell’art. 47/bis, comma 2, della legge di conversione del D.L. 25 maggio 2021 n. 73, esclude la possibilità, per gli Uffici Finanziari, di procedere alla riliquidazione dell’imposta applicata a tali assegni. Conseguentemente nulla era ed è dovuto a tale titolo”. Si chiede, inoltre, che il rimborso venga accreditato sul conto corrente dell’interessato, come da modello allegato.
Alla domanda dovranno essere allegati:
- Copia dell’avviso bonario
- Copia del mod. F24 del versamento eseguito
- Copia di un documento di identità valido.
- Modello per la richiesta di accredito su conto corrente bancario
La domanda deve essere inoltrata, via PEC o per raccomandata A.R., all’Agenzia delle Entrate competente per territorio, dalla quale è pervenuto l’avviso bonario.
L’Agenzia deve rispondere entro 90 giorni, trascorsi i quali senza riscontro scatta il cosiddetto silenzio-rifiuto e, pertanto, si dovrà fare ricorso alla Commissione Tributaria competente.
La nostra Associazione fornisce ai Soci, per ogni futura eventualità, l’assistenza dello Studio Legale Iacoviello, con il quale è in essere un’apposita convenzione. Segnaliamo Inoltre che, sul sito internet del citato legale www.iacoviello.it, è possibile trovare suggerimenti, informazioni e l’interpretazione legale della normativa.
A disposizione per ogni chiarimento, ci è gradita l’occasione per inviarvi i nostri più cordiali saluti
Associazione “Amici Comit – Piazza Scala”
Il Consiglio Direttivo
Allegati:
Agenzia delle Entrate - Modello richiesta rimborso