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Comunicato n. 13 del 17-7-2015 – risposta all’invito “Amici Comit” del 15 luglio 2015 (Il presente comunicato, inviato a tutti i nostri soci e inserito nella zona pubblica del nostro sito, a risposta ufficiale dell’invito rivoltoci dall’Associazione Amici Comit tramite il sito Piazza Scala di Alfredo Izeta.   

Prima di tutto i precedenti.

(dal nostro comunicato n. 1 del 30-1-2015) … Noi, Anpecomit, che siamo quelli che hanno chiesto, trattato e sottoscritto il famoso Accordo Unp/Anpecomit del 12-7-2010, allora “benedetto” anche dai Liquidatori, che prevedeva una soluzione transattiva giusta ed equilibrata, noi che siamo quelli che per circa 4 anni abbiamo sostenuto la validità di quell’Accordo, persino con appositi ricorsi giudiziari, anche quando l’Unp lo ha rinnegato, noi siamo e saremo sempre disponibili a sederci intorno ad un tavolo per ragionare e trovare una soluzione alternativa ai percorsi giudiziari. Ma il tavolo e le proposte vanno avanzate da chi di dovere…    …Concludiamo ribadendo che non ci sottrarremo, come sempre, a confronti e incontri ove la richiesta ci pervenga da chi deve e può (Liquidatori). Se chiamati, infatti, da chi deve e può, nel tempo più veloce possibile saremo intorno ad un tavolo per ascoltare, dire la nostra e riferirvi, (cari soci) cose concrete e valutabili. Perché alla fine comunque sarete voi a decidere su eventuali proposte chiare e trasparenti che porteremo alla vostra attenzione…

Lo stesso concetto abbiamo ripetuto in tutti i nostri successivi comunicati e nell’ultimo il n. 12 del 7-7-2015, che ha dato lo spunto all’”Associazione Amici Comit” (presidente Marini) di inoltrarci, via sito Piazza Scala, il proprio parere favorevole all’iniziativa/tavolo, sollecitandoci inoltre “ad adoperarci per acquisire la disponibilità alla partecipazione al “tavolo di lavoro” delle sigle sindacali che rappresentano gli “Attivi”, in virtù di una supposta nostra “vicinanza” con le stesse, anticipando da parte sua (“Amici”) “l’impegno per il coinvolgimento del Fondo, di Unp e dei legali e rappresentanti dei diversi “opponenti” allo Stato Passivo”.

La nostra risposta richiede due doverose premesse, partendo dalle osservazioni, contenute (nella linea delle risposte da soci Amici Comit) al sondaggio proposto dal sito Piazza Scala, da parte del collega da noi sconosciuto che si  sigla Goodwin,: “ottima e lodevole iniziativa. Qualora ci fosse - come ritengo - un positivo riscontro da parte di ANPEC e degli altri enti coinvolti (cfr. sindacati), riterrei però utile che:
1. questo incontro si svolgesse al più presto;
2. questo incontro precedesse e non seguisse il noto riparto parziale anticipato recentemente preannunciato dai Liquidatori del Fondo

1°premessa) -  Condividendo il punto 2 evidenziato in giallo il tavolo sarebbe stato corretto e opportuno farlo prima di questo pessimo e inaccettabile progetto di erogazione di acconti per oltre 96 milioni di € ai pensionati ante 98. Noi, sia chiaro, non abbiamo niente contro questi nostri colleghi, tantissimi sono nostri soci ed alcuni presenti nei nostri organi sociali, ma sono i beneficiari delle inique e ingiuste decisioni del Fondo che noi contrastiamo chiedendo l’applicazione dell’art. 27, su cui pendono dei giudizi. E se, in attesa delle sentenze, si intacca pesantemente, come si vuole fare, la cifra globale sin qui bloccata a garanzia dell’eventuale sconfitta del Fondo sull’art. 27 stesso, significherà aver aggirato il senso e la portata dell’art. 27: risarcimento in caso di plusvalenze immobiliare a TUTTI* coloro ai quali furono obbligatoriamente ridotte le loro posizioni previdenziali, anche per cifre importanti, per salvare il Fondo e la pensione agli ante 98 a fine dell’anno 1999.  *esodati 2003-2004, per quota parte, come abbiamo sempre spiegato, il personale in servizio al 1.1.2005, pensionati durante gli anni 98/99, pensionati di reversibilità alla data del dicembre 1999, colleghi ceduti ad altri Istituti e colleghi che avevano avuto anticipazioni sulla loro posizione previdenziale (come da nostro comunicato n. 12).

Se l’erogazione progettata e comunicata verrà effettuata (speriamo di no, perché noi non siamo d’accordo, come pure non lo sono alcune Organizzazioni Sindacali, e ci opporremo) significherà sedersi intorno ad un tavolo dove sono in discussione solo i resti: cioè gli 80 milioni di € accantonati in attesa di sentenza definitiva in sede fallimentare sulle richieste dei soli ricorrenti contro lo stato passivo (oltre 1400 persone).

Significherà quindi trovare un’intesa su come dare soddisfazione solo al gruppo degli opponenti, magari riducendolo subito a meno di 1000 una volta eliminati tutti quelli che Il Fondo considera prescritti?

NO! Non è questo il senso della nostra “battaglia” e della ripetuta richiesta di tavolo.

A proposito di accantonamenti non si capisce come mai quello per la vertenza fiscale scatti da 118,8 (come da Bilancio al 31.12.2014 pervenuto ai soci in questi giorni)  a 180 milioni!

2° premessa) – Chi convoca il tavolo? Lo faccia l’Associazione Amici Comit, noi ci dichiariamo sino d’ora disponibili a parteciparvi.

Chi ha l’autorevolezza per convocare il tavolo?

L’Anpecomit, risponde per se e non dispone certamente del pensiero e della volontà delle sigle sindacali, con alcune delle quali fra l’altro (FABI Nazionale, Fisac/Cgil, Uilca) ci siamo addirittura e pubblicamente lamentati perchè non hanno dato seguito giudiziario alla loro firma del 9-7-2013 ove chiedevano l’applicazione dell’art. 27.

Piuttosto, il Fondo, vero dominus della complessa questione e quindi principale e imprenscindibile interlocutore del tavolo, è disponibile?

Se lo è lo faccia sapere e ancora meglio si faccia lui promotore dell’iniziativa anche presso i Sindacati, che ricordiamolo, al tempo dell’Accordo Unp/Anpecomit 12-7-2010, erano in posizione neutrale, ma ora non lo sono più visto che tutti hanno firmato la lettera del 9.7.2013 chiedendo l’applicazione dell’art. 27, ora pendente in Appello per fine dicembre 2016, salvo anticipo, su ricorso di alcune Sigle. Da noi condiviso. I Sindacati ricorrenti chiedono ora per tutti i loro iscritti il rimborso integrale dei prelievi del 99 e non la cifra, parzialmente risarcitoria, riservata a loro nello Stato Passivo.

Premesso quanto sopra e apprezzando il gesto di “Amici Comit”, comunque sia noi saremo i primi a presentarci all’eventuale tavolo, animati, come sempre, dai migliori propositi per trovare una soluzione, extra aule di giustizia, equilibrata e di soddisfazione per tutte le parti in causa.

Un incontro fra soli creditori e o presunti tali, senza il Fondo (e di conseguenza la Banca l’altra importante Fonte Istitutiva) e senza i Sindacati non servirebbe a niente, come riferiscono tanti colleghi aderenti all’indagine promossa dal sito Piazza Scala e come ci dicono direttamente molti nostri soci.

In quel caso è bene attendere l’esito finale dei giudizi, fino all’ultimo dei gradi possibili.

Aspettiamo comunque l’eventuale l’invito per poterci presentare al tavolo.

Un caro saluto a tutti.

Antonio Maria Masia – Presidente Anpecomit - Valledoria 13-7-2015

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