Fondo Sanitario Integrativo
Trattamento fiscale della quota differita
Quest’anno il Fondo Sanitario si è preoccupato della dichiarazione fiscale dei propri associati ed ha emesso la Circolare che vi alleghiamo, e che comunque si ricava nel sito dello stesso Fondo.
Nella circolare viene confermata la deducibilità dal reddito dell’intero contributo versato, ivi compresa la quota relativa ai propri familiari, a carico e non a carico.
Viene fatto anche cenno alla quota differita che è stata corrisposta lo scorso mese di luglio, che ha interessato, per la prima volta, anche i quiescenti. Il Fondo, seguendo alla lettera i dettami fiscali, ne prescrive la denuncia in dichiarazione fra i redditi diversi.
E’ evidente che questo procedimento, pur essendo inoppugnabile dal punto di vista della normativa, è lesivo in termini economici per il contribuente, in quanto sottopone a tassazione un reddito che tale non è, in quanto si tratta solo del un rimborso tardivo di una spesa sanitaria per la quale si è ottenuta una detrazione del 19%. In tale senso abbiamo consigliato, per il 2015, di evitare la detrazione della quota differita del 2014 in previsione della sua erogazione, per non creare i presupposti per la sua futura tassazione. E’ una procedura che i CAF hanno finora seguito per i dipendenti in servizio, con beneficio dei suddetti e senza pregiudizio, sinora, da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Tuttavia l’introduzione del procedimento di precompilazione della dichiarazione da parte dell’Agenzia delle Entrate, che consentirà ai contribuenti di farsi la denuncia da se, crea delle complicazioni, in quanto l’Agenzia riceverà dal Fondo Sanitario un flusso informativo che verrà riportato automaticamente sul mod. 730 precompilato, ed è prevedibile che le quote differite vengano automaticamente imputate ai Redditi Diversi. E’ pur vero che il cittadino contribuente ha il diritto di rettificare il precompilato, ma questo comporta poi un accertamento da parte del fisco, con il possibile insorgere di contenziosi dei quali non si sente certo il bisogno. Questa è la conseguenza dell’assurdità di effettuare una parte del rimborso in un anno fiscale diverso, per un atteggiamento prudenziale che finisce con il danneggiare l’associato.
Ho portato questo argomento all’attenzione del CAF, per cercare di ottenere un chiarimento da parte dell’Agenzia delle Entrate. Non sarà facile, visto che questo argomento riguarda pressoché soltanto gli iscritti al Fondo Sanitario di Intesa San Paolo, e quindi una minima parte dei contribuenti.
Alla luce di quanto precede, ad integrazione di quanto segnalato nella precedente comunicazione su quest’argomento, ricordiamo che:
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Le quote differite nel 2013, corrisposteci inaspettatamente, in misura parziale, nel luglio 2014, vanno sottoposte a tassazione fra i Redditi Diversi. Per chi compila il mod. 730, la loro collocazione è Quadro D – Sezione seconda – Rigo D7 – codice 4. Ci sono due opzioni: tassazione ordinaria, alla vostra aliquota marginale; tassazione separata, con acconto del 20% e successivo conguaglio all’aliquota media con invio di cartella dall’Agenzia delle Entrate.
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Per le quote differite del 2014, che ci è stato detto che ci verranno riconosciute nel luglio di quest’anno in misura integrale, seguite i consigli del vostro CAF. Se otterremo dei chiarimenti in tempo utile, li pubblicheremo immediatamente, speriamo in tempo utile per la vostra dichiarazione.
Auguriamo a tutti una Buona Pasqua, senza pensieri tributari.
Filippo Vasta