Notizie dal Fondo Sanitario integrativo di Intesa SanPaolo
Consiglio di Amministrazione del 7 giugno 2021 e approvazione del
progetto di bilancio al 31 dicembre 2020
L’anno della pandemia.
Il primo decennio del Fondo Sanitario si chiude con l’anno più anomalo dalla sua istituzione, né sarebbe potuto essere diversamente, visti gli eventi che abbiamo attraversato.
La pandemia ha condizionato il sistema sanitario italiano con pesanti effetti sugli assistiti, limitando gli accessi alle cure ordinarie e la conseguente attività del Fondo. L’assolvimento solo parziale dello scopo associativo è testimoniato dal cospicuo avanzo d’esercizio, che si sarebbe attestato oltre i 30 milioni di euro se non si fosse provveduto ad un accantonamento a fronte della passività latente costituita dal previsto recupero di costi sanitari da parte dei nostri iscritti nei prossimi esercizi.
L’accantonamento Covid 19
Quando sono venuti alla luce i primi risultati provvisori che prevedevano un notevole avanzo, poi concretizzatosi nella misura sopra accennata, ho subito fatto presente la necessità di un accantonamento prudenziale, a rettifica di un risultato che non avrebbe rispecchiato la reale situazione del conto economico, nella quale si poteva agevolmente ravvisare uno spostamento di prestazioni a carico dei futuri esercizi. La mia posizione è stata via via condivisa dai colleghi del Consiglio e dagli Organi di Controllo. In un’Associazione che non è soggetto fiscale e il cui scopo è solidaristico, nulla avrebbe potuto impedire l’accantonamento prudenziale dell’intero avanzo d’esercizio.
E’ stato invece ritenuto necessario ricorrere ad un’analisi dello Studio attuariale Olivieri e Associati il quale, pur in assenza di serie storiche vista l’eccezionalità degli avvenimenti, ha tuttavia effettuato una scrupolosa disamina delle singole prestazioni e, utilizzando anche studi di enti pubblici e istituzioni private, ha quantificato la percentuale del possibile recupero futuro della minor spesa del 2020, fissandola nel 40% per gli attivi e nell’80% per i quiescenti rispetto al risparmio pro-capite. Percentuali di riduzione molto minori hanno poi riguardato le cure dentarie e i mezzi correttivi oculistici. Non ci sono elementi obiettivi per mettere in dubbio tali conclusioni, pur con le premesse, ribadite dagli stessi autori dello studio, di una deficienza sotto il profilo statistico.
Sono stati così accantonati Euro 8.240.000 a debito del conto economico della gestione attivi e Euro 7.210.000 di quello della gestione quiescenti, per un ammontare complessivo di Euro 15.450.000, da utilizzare a fronte delle previste maggiori spese degli esercizi 2021 e 2022.
Pur con le osservazioni precedenti non ho motivo per non ritenere corrette e veritiere le cifre di questo progetto di bilancio al quale, considerato anche il rapporto di collaborazione instaurato con i colleghi e con l’Amministrazione, nonché l’attenzione che è stata dedicata ai miei interventi, ho ritenuto di dare la mia approvazione.
Il risultato d’esercizio e il patrimonio.
Effettuato l’accantonamento nella misura sopra fissata è rimasto un ampio margine per soddisfare la bulimia di riserve del Fondo Sanitario, che registra così un ulteriore avanzo d’esercizio di Euro 13,0 milioni per gli attivi e di Euro 3,0 per i quiescenti. L’Associazione può ora contare su un patrimonio di 151 milioni di euro (di cui 42 milioni in capo ai quiescenti), oltre quelli giacenti presso la Cassa Sanitaria in attesa della fine del giudizio e che attualmente sfiorano i 39 milioni di Euro (dei quali 8,2 milioni in capo ai quiescenti). Come ribadito in tutti questi anni, a questo accumulo di risorse non corrisponde un oculato e razionale utilizzo delle stesse che restano vincolate statutariamente per il 90% del loro ammontare e non possono essere utilizzate, paradossalmente, neanche per deficit originati dalla stessa gestione finanziaria. Nel 2018, infatti, quando nelle ultime settimane dell’anno è intervenuto un repentino calo delle borse, ne ha fatto le spese la gestione ordinaria, con rinuncia dei quiescenti a circa la metà della quota differita. Il quell’occasione è stato dimostrato che, in base a questo statuto ormai superato, il Fondo è al servizio del patrimonio e non il patrimonio al servizio del Fondo e l’accumulo di ricchezza è anteposto alla salute degli iscritti e dei loro familiari, in violazione dello scopo dell’Associazione.
Per questo motivo ho continuato, anche in questa occasione, a chiedere una revisione che contempli un più ragionevole utilizzo dei fondi accantonati e, contrariamente al passato, ho raccolto sensazioni positive circa il maturare di analogo convincimento presso le fonti istitutive.
L’azione dei consiglieri elettivi
Per quanto concerne altri argomenti relativi all’attività del Fondo, insieme ai colleghi di estrazione elettiva sono state assunte e portate avanti diverse azioni.
E’ stato introdotto un processo di semplificazione delle procedure burocratiche dell’anagrafe, dove gli iscritti lamentano un eccesso di richieste di documentazione in occasione delle modifiche della posizione dei familiari. Verrà consentita la possibilità, nei casi previsti dalla legge, di fare ricorso all’autocertificazione. Apposite istruzioni saranno a breve fornite sull’argomento.
E’ stata rinnovata la richiesta di abolizione della quota differita, che in questo esercizio è stata peraltro liquidata anticipatamente, nonché quella di un diverso atteggiamento nella vertenza relativa alla vecchia cassa sanitaria.
Al centro dell’attenzione dei consiglieri eletti è rimasto comunque lo sviluppo della rete di convenzioni, affinché gli iscritti possano ricorrere in misura prevalente alle prestazioni in forma diretta, procedura sinora utilizzata in quantità insufficiente rispetto alle attese. Il ricorso alle prestazioni in convenzione è una delle chiavi per migliorare l’equilibrio economico del Fondo Sanitario. Nel corso del 2020 è stata effettuata, da parte della Direzione, una revisione completa delle convenzioni stipulate direttamente dal Fondo Sanitario, che si aggiungono alla rete di Previmedical. Gli iscritti sono invitati a segnalare eventuali casi di difficoltà o anomalie relative all’accesso presso enti convenzionati.
Sono tutti argomenti che il Presidente si è impegnato di portare avanti nelle sedi competenti e di cui è fatta menzione nella parte introduttiva del bilancio.
Con l’augurio di una buona estate a tutti i colleghi ed amici,
Filippo Vasta
Milano, 7 giugno 2021