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Comunicato n. 4 del 2 luglio 2017

 CASSA SANITARIA INTESA - FONDO SANITARIO DI GRUPPO

Care Socie e cari Soci,

il 28 giugno il Tribunale di Milano ha respinto l’appello della Cassa Sanitaria Intesa e confermato la sentenza del 2014 che accoglieva in pieno le richieste formulate dai quattro Consiglieri – Amici, Cobianchi, Colace e Marini assistiti dall'Avv. Iacoviello – che si erano opposti alla confluenza della Cassa stessa nel nuovo Fondo Sanitario.

Visto che la memoria, con l'età che avanza, tende ad affievolirsi, vale la pena ripercorrere brevemente l'evoluzione di questa vicenda:

- con delibera del 10 ottobre 2010 il Consiglio di Amministrazione della Cassa Sanitaria Intesa aveva recepito, a maggioranza, l'accordo del 2 ottobre 2010 con cui Banca e Sindacati, nella veste impropria di “Fonti Istitutive” (come noto create solo per i Fondi di Previdenza) avevano stabilito, con decorrenza 1 gennaio 2011, lo scioglimento della Cassa e la confluenza degli iscritti nel nuovo Fondo, in palese ed esplicito spregio delle norme statutarie (art.6) che prevedono, in caso di scioglimento dell'organismo, un referendum fra tutti gli iscritti, peraltro mai fatto;

- la delibera era stata prontamente impugnata dai predetti Consiglieri dinanzi al Tribunale Civile di Milano; il giudizio di 1° grado è stato espresso, con sentenza del 2 luglio 2014, in favore dei ricorrenti, condannando il Fondo Sanitario, fra l'altro, a restituire alla Cassa i 34 milioni di euro di riserve, precedentemente trasferiti in ottemperanza a tale illegittimo provvedimento;

- Fondo e Cassa avevano impugnato la sentenza radicando appello presso il medesimo Tribunale; dopo numerose udienze, la Corte D’Appello ha rigettato il ricorso con sentenza del 28 giugno 2017, pronunciandosi nuovamente in favore dei ricorrenti.

*  *  *

Sappiamo tutti che, con la confluenza nel Fondo, i Pensionati sono stati “ghettizzati” in una sezione a parte, con cessazione della solidarietà con gli “attivi”, da sempre esistita nella precedente Cassa; ciò ha comportato un deciso peggioramento delle nostre prestazioni e, nel secondo esercizio, addirittura la cancellazione delle quote di rimborso differite nonché la richiesta di ulteriori contributi a carico degli Iscritti.

Mentre la sezione “attivi” ha accumulato, negli anni, un centinaio di milioni di euro di riserve, le prestazioni dei quiescenti hanno subito ulteriori pesanti tagli mentre, per contro, sono stati aumentati i contributi per i familiari e rivisti, in pejus, quelli dei superstiti; i conti sono rientrati in precario equilibrio, grazie anche a un contributo di solidarietà erogato dalla sezione “forte”, ma resta la spada di Damocle di possibili peggioramenti, con ulteriori tagli alle nostre già risicate prestazioni.

Questa dinamica ha comportato, e tuttora comporta, un abbandono significativo degli iscritti; quando matura il passaggio alla categoria dei pensionati, un terzo circa degli aventi diritto, sia attivi, sia esodati, cancellano l'iscrizione al Fondo Sanitario Integrativo.

E adesso che succederà?

Premesso che la sentenza è immediatamente esecutiva, siamo convinti che le controparti riprenderanno il dialogo con i ricorrenti alla ricerca di un’intesa formale, che potrà svilupparsi a partire dalla base della proposta di conciliazione, già depositata presso il Tribunale, che qui alleghiamo.

Nei prossimi giorni alcuni esponenti della nostra Associazione incontreranno l'Avv. Iacoviello per delineare una strategia operativa. Degli sviluppi della questione vi terremo prontamente informati.

Cari saluti

Associazione “Amici Comit – Piazza Scala”
per il Consiglio Direttivo
Il Presidente
Sergio Marini

Milano, 2 luglio 2017

  Proposta transattiva Cassa Sanitaria

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