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Comunicato n. 7 del 10 agosto 2015

Cari amici, è stato depositato il 4 corrente il primo Decreto, emesso dal Collegio giudicante su un ricorso presentato da alcuni opponenti allo stato passivo del Fondo Pensioni Comit.

Il testo del provvedimento contiene una lunga serie di considerazioni che ripercorrono, con dovizia di particolari, una dettagliata cronistoria delle note vicende. Cliccate sull'icona sottostante per visualizzarlo:

Colpisce, in particolare, il severo giudizio espresso dal Collegio giudicante sul comportamento delle Organizzazioni Sindacali, componenti con la Banca delle “Fonti istitutive”; dopo aver contribuito, con l'accordo del dicembre 2004, alla messa in liquidazione del Fondo, hanno assistito senza profferire verbo (né tanto meno difendere l'applicazione dell'art. 27, da loro fatto appositamente inserire nello Statuto del Fondo) alle numerose vertenze giudiziarie che si sono susseguite negli anni, al deposito del primo piano di riparto e, più di recente, a quello dello “stato passivo” : ecco il commento riportato a pag.10: “quanto alle Organizzazioni sindacali, è decisivo il silenzio serbato dal 2004 al mese di luglio 2013....quando...il contenzioso instaurato dai singoli era in corso da diversi anni...” .

Fra i ricorrenti di questo Decreto non vi sono Colleghi appartenenti ai Pensionati 98/99, né altri per i quali i Liquidatori avessero indicato l'esistenza di una “prescrizione”: pertanto, sui due argomenti non vi sono indicazioni di sorta.

Viene di fatto respinta l'applicazione dell'art. 27 dello Statuto - che prevedeva la ripartizione di eventuali plusvalenze a tutti coloro che si trovavano in servizio nel 1993 ed erano ancora tali nel 2000 – in quanto tale articolo sarebbe stato eliminato, con l'assenso di gran parte dei Sindacati, in occasione della liquidazione del Fondo. Tesi questa sempre sostenuta dai Liquidatori e sempre contestata dai Legali dei ricorrenti.

Ma c'è un altro passaggio da sottolineare, laddove si afferma (pag. 2 del Decreto) :
“....ciò che peraltro non costituisce ostacolo ad una soluzione transattiva della controversia, poiché nulla impedisce alle parti di coltivare anche successivamente al deposito del presente provvedimento le trattative intraprese."

Questa appare come una inequivocabile indicazione del Collegio giudicante sulla opportunità che si proceda ad una “soluzione transattiva”, atta ad eliminare i numerosi ricorsi in essere – oltre un centinaio per circa 1400 ricorrenti – dinanzi ad una proposta di intesa, da sottoporre al Presidente del Tribunale.

Ecco confermata la linea da sempre sostenuta dalla nostra Associazione e da sempre osteggiata – vedansi le recenti “lettere aperte” - dall'ANPEC: troviamo un'intesa che soddisfi tutti i ricorrenti, abbandonando definitivamente l'illusoria teoria del “tutto a tutti”, come se si volesse fare finta che non vi sia in atto una procedura di liquidazione.
Se sapremo tutti – in special modo: Associazioni, Legali, Liquidatori – mettere a punto un progetto “potabile”, potremo evitare che l'emissione di ulteriori Decreti escluda un sempre maggior numero di Colleghi dalla possibilità di aderire ad un eventuale accordo.

Coloro infatti che vedono respinti i loro ricorsi debbono rivolgersi, entro 30 giorni dalla data dei rispettivi Decreti, alla Cassazione, versando immediatamente un contributo alla stessa di oltre 1.000 euro, oltre ad affrontare le relative spese legali. Tutto ciò per evitare che le rispettive posizioni cadano “in giudicato” e non consentano quindi la partecipazione ad eventuali azioni transattive.

Per ulteriori ed utili dettagli di carattere giuridico vi rinviamo al seguente link curato dal nostro Collegio di Difensori

http://www.fondocomitplusvalenze.it/Decreto_Trib_Milano_4_agosto_2015.html


Buone vacanze a tutti e un cordiale saluto.
Sergio Marini
Presidente Consiglio Direttivo
Amici Comit Piazza Scala