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Comunicato n. 5 del 23 giugno 2013
Cari Soci,
da un nostro Socio abbiamo recentemente ricevuto copia del comunicato n. 14 diramato il 20 giugno scorso dall'ANPEC, Associazione Pensionati ed Esodati Comit, in cui viene ventilata l'ipotesi di procedere con due nuove iniziative giudiziarie in materia del nostro Fondo Pensioni:
• ricorso al Tribunale di Milano per l'accertamento della validità dell'Accordo UNP/ANPEC del 12/7/ 2009;
• Ricorso per la ricusazione/revoca dei Liquidatori del Fondo stesso.

L'attuazione di tali iniziative - per cui l'ANPEC sollecita ai propri soci e non, la raccolta di apposite procure - avrebbe come immediata conseguenza un presumibile ennesimo blocco della procedura di liquidazione del Fondo iniziata lo scorso 2 maggio con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del noto avviso, previsto, per altro, dalla Legge Fallimentare, imposta dalla Suprema Corte di Cassazione con le sentenze dello scorso anno, come strumento da adottare per la liquidazione del nostro Fondo Pensioni .
Tali iniziative ci sembrano pertanto inappropriate e inopportune, almeno per i tempi in cui si vogliono attuare: i Liquidatori hanno, infatti, più volte espresso la volontà di trovare, per le vicende del Fondo, una soluzione che riduca al minimo qualsiasi ricorso alla Magistratura, ipotizzando nel loro comunicato dell'8 marzo scorso che “... hanno sempre visto come opzione possibile l’applicazione (nella stesura dello "stato del passivo - atto previsto dalla vigente Legge Fallimentare, procedura a cui il Fondo deve attenersi, come deciso dalla Cassazione) delle cifre portate dal famoso Accordo UNP/ANPEC, purché questo consentisse una più rapida soluzione”

Anche le Organizzazioni Sindacali dovrebbero comprendere che l'applicazione dei termini dell'Accordo UNP/ANPEC non solo non danneggia i "cosi detti attivi" (il sacrificio era a completo carico dei pensionati ante '98), ma consentirebbe, finalmente, di vedersi riconosciuto quanto di loro spettanza.

Anche i pensionati ante '98, che di buon grado avevano aderito al sacrificio proposto dall'Accordo potrebbero, in occasione della risposta da dare al Fondo inserire una frase del genere "In via subordinata rispetto alle quantificazioni sopra indicate, il sottoscritto dichiara sin da ora che non si opporrà, e quindi dichiara di accettare in via convenzionale, una quantificazione del proprio credito che il Fondo vorrà operare seguendo i criteri di ripartizione come concordati nell’Accordo stipulato in data 12.07.21010 tra UNP e ANPEC"

Se tutti insieme esercitassimo una "forte e civile" pressione sui Liquidatori, si potrebbero superare le incertezze ancora presenti sull'attuazione dell'ipotesi "applicazione dell'Accordo UNP/ANPEC nello stato del passivo" e consentire ai Liquidatori di potersi presentare al Presidente del Tribunale di Milano – che li ha a suo tempo nominati - forti dell'appoggio incondizionato di tutti per un'equa e definitiva soluzione della vertenza del nostro Fondo Pensioni.
La nostra Associazione è, pertanto, assolutamente contraria a dette iniziative ed invitiamo tutte le persone interessate (nostri Soci e non), molte delle quali ci hanno anche chiesto un parere al riguardo, a non aderire a nuove avventure legali che avrebbero come scopo solo quello di far passere inutilmente altri anni nelle aule dei Tribunali, con sostanziose parcelle per il/i Legale/i coinvolto/i.
Ricordiamo a tutti che un'ampia platea di Colleghi attende con ansia, da anni, la fine della vicenda e l'incasso del dovuto: le iniziative sopra richiamate non vanno certo incontro a tale platea.
Segnaliamo, infine, che la nostra Associazione si è munita di indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) che potrà mettere a disposizione, su esplicita richiesta, di quei Soci non abituati all'utilizzo di mezzi elettronici.
Associazione "Amici Comit - Piazza Scala"
Il Presidente del Consiglio Direttivo
Sergio Marini

Milano, 23 giugno 2013